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Come nasce un Ciclo Pittorico?

    Come fu che le ‘Malelingue’ presero forma

    Come nasce un ciclo pittorico, cari Amici, Pittori, Profani?

    Ve lo siete mai chiesto? Forse sì, forse no. Ma tanti amici mi hanno domandato da dove venissero fuori certe idee, anzi certi gruppi di idee. E per l’appunto sono questi gruppi di idee, infatti, che poi si incrostano in un “ciclo pittorico”.

    Oggi vi racconto di uno dei cicli più longevi del mio percorso artistico.

    Tutto iniziò nel 2003, quando da varie sperimentazioni di materiali, colle e smalti, venne fuori… Le Malelingue. Si trattava di una tavola quadrata che preparai con un impasto difficile da ricordare. Suppongo si trattasse di colla e gesso. Mi piacque quel misto tra grumi materici e sezioni lisce e il disegno dei due ‘pettegoli’ venne spontaneo.

    Un ammiccamento sessuale? Sì, c’è pure quello. Ma soprattutto siete di fronte a due omaccioni che si stanno bisbigliando delle cose molto importanti. In segreto. La nudità è il suggello della fiducia e scongiura ogni complotto o attentato.

    Sono personaggi potenti, tirati per orecchie fuori da qualche vicenda del nostro Rinascimento. Un papa e un signore, in un luogo saturo di vapori, un bagno magari, stanno concludendo un patto che andrà a scapito di qualche poveraccio.

    Sono nudi, quindi non possono essere armati e si avvicinano liberamente in un cospiratorio sussurro che pare quasi affetto. Ma non lo è. Per niente.

    La Società delle Malelingue


    Come nasce un ciclo pittorico? Forse un po’ così a caso. Non c’è una vera intenzione alla base ma si tratta di una serie di cose che in un arco di tempo succedono e si fanno. Subito dopo ti rendi conto che hanno un senso.

    E danno senso a quello che si crea.

    Influenzata dall’interpretazione che davo al mio lavoro, continuai a rappresentare figure tese in atti cospiratori. Sarà poi quella l’idea che ho del Potere con la PI maiuscola

    Be’, in quel periodo inoltre, bazzicavo ambienti di partito e certamente questo mi influenzava.

    In aggiunta iniziavo a studiare cose interessanti che mi avrebbero portato alla mia tesi triennale in Filosofia sull’Internazionale Situazionista. Leggevo La Società dello Spettacolo, Foucault, Pasolini. Mi presi una bella capata per il lavoro straordinario del Luther Blissett Project.

    Proprio in quegli anni, con un gruppo di amici, iniziammo a scrivere un blog marcatamente cattoestremista fino al parossismo.

    Anche quello era ‘Malelingue‘.

    Oggi molti di quei temi che proponevamo come una non troppo velata parodia di ogni estremismo religioso, ahimè, sono diventati bandiera di molte persone. E quello che nel 2008 ci faceva ridere oggi ci fa paura.

    E anche questo era e rimane “Malelingue”.

    Nascita e vita di un ciclo pittorico spregiudicatamente longevo


    Malelingue divenne un portfolio in cui inserire intuizioni e suggestioni di carattere sociale e politico, con i più disparati temi: religione, spettacolo, proibizioni e proibizionismi, storia…

    E questa è la storia ai suoi albori. Come nasce un ciclo pittorico? L’unica risposta che mi sento di dare è “per caso“. Ma ovviamente non è proprio così.

    Forse però è più interessante domandarsi “Come prosegue un ciclo pittorico” (per di più così longevo)?

    La sua storia è proseguita un po’ sbrindellandosi tra tutti gli input che ho incamerato nel corso di questi quasi-20 anni. E per quanto la mia visione delle cose sia certamente cambiata, evoluta, cresciuta in questi anni, alcune esperienze vengono ancora incasellate bene nella ormai ben solida categoria mentale delle Malelingue.

    Ed è così che il ciclo continua…

    In profondissima fede

    Alessandra Dell’Anna Peccarisi


    Interpretazioni e Sovrainterpretazioni

    Le Malelingue è un ciclo che inizia a rodarsi nel 2003. Tra evoluzioni necessarie, sia stilistiche, sia contenutistiche, è ancora in moto.

    Perché le malelingue, sono davvero ovunque, e ogni altro tema, anche più recente, può avere come sottofondo questo schema rappresentativo.

    Le malelingue a volte urlano sguaiatamente. Più spesso sussurrano. Insultano, offendono, causano ansia, paura. Ammiccano e sospettano. instillando dubbio, diffidenza, astio, vendetta,

    Perlopiù le malelingue sono ignoranti e ottuse. Ma non sempre.

    A volte non sono figure negative. In quanto maestri del sospetto, instillando il dubbio, a volte ci mantengono lucidi e critici”.

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