Bio
Una ricerca dedicata a raffigurazioni del tutto antiepiche e tragicomiche, con forti contrasti cromatici a dominare la scena.
L’artista evacua su tavola ossessioni impastate di colori carichi e densa plasticità.
Nata a Lecce, vivo e lavoro a Firenze dal 2007. Ho imparato l’arte studiando con mio padre, pittore e poi ho intrapreso un percorso del tutto personale alla continua ricerca di nuove modalità espressive, approdando infine all’arte digitale.
Fin da giovanissima ho realizzato illustrazioni e vignette satiriche per riviste e quotidiani salentini. Ho firmato le copertine di “Proiettili di-versi” di Marco Vetrugno (MUSICAOS) e di “Pezzi” di Domenico Rosa (TABULA FATI). Ho anche illustrato “Albericate” e “Di morte d’amore. Racconti dal profondo” per Domenico Rosa, insieme a Tanino Liberatore e a Guido Di Nunzio.
Durante i miei studi universitari mi sono interessata ai problemi gnoseologici legati all’esperienza estetica e alla Sindrome di Stendhal, e ne è venuta fuori una tesi di laurea sull’oggetto estetico e sulla lettura fenomenologica dell’esperienza estetica.
Attualmente sono impegnata in vari progetti di collaborazione e, da gennaio 2022, lavoro con la scrittrice Iole Novelli per il webcomic a episodi “Fatti Onda”.
Nel 2019 ho pubblicato un saggio storico su Maria d’Enghien e la mia raccolta di racconti illustrati è attualmente in fase di pubblicazione.
Il filo rosso delle mie opere è un continuo richiamo ai miti e ai topoi artistici e letterari della storia e della cultura. Il rimaneggiamento ironico-onirico è il marchio del mio lavoro, che si concretizza sia sulla carta, con acquerello e lavori più grafici e illustrativi, sia su tavola, dove opero con l’olio e l’acrilico. La più recente scoperta del supporto digitale mantiene le vie parallele di stile grafico, alternato a stile pittorico.
La mia ricerca è, in entrambe le direzioni tecniche, dedicata a raffigurazioni antiepiche e tragicomiche, con l’idea di mettere a nudo il corpo nei (e con i) suoi diversi significati, nei suoi aspetti fenomenologici e sociologici. A dominare la scena, forti contrasti cromatici.